Ex agente Cavani: "Furti? Capitò anche a me, ma la gente di Napoli mi rimase vicina"
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente fifa ed ex procuratore di Cavani. Di seguito, un estratto dell'intervista.
C’è un disegno criminale dietro le rapine subite dai calciatori? “No, assolutamente. Successe la stessa cosa nel nostro periodo a Napoli. A me e a mia moglie incinta puntarono la pistola sulla pancia e mi rubarono l’orologio. Capitó anche a Marek, al Pocho, a Cavani quando era in Nazionale. Il delinquente c’è ovunque. Si vuole sempre fare della speculazione. Napoli è la città della gente che ci fu vicina, non è l’inferno, che tutti tendono a raccontare. Certo, i giocatori fanno sempre risonanza. Questo, però, succede ovunque. É capitato anche a Donnarumma in un quartiere altolocato di Parigi. Si mette sempre in evidenza la cosa negativa di una città. É vero che sta succedendo troppo spesso, ma ripeto succede ovunque, non a Napoli solo, ma in tutto il mondo, a Londra, a Parigi, dovunque. La cosa quando capitò a me é che mi ha dato fastidio è che quando mi rapinarono ero nel mio paese, quando sono stato ovunque. Sbagliai anche io perché potevo non mettermi l’orologio”
Sulla responsabilità oggettiva delle società quando i tifosi commettono degli atti stupidi? “Lotito anche questa volta ha ragione. Al Maradona ed in tutti gli altri stadi, gli stupidi, che non sono di una squadra o dell’altra, se commettono errori, le società non possono pagare le conseguenze. In Inghilterra, dopo la riforma Tatcher, ci sono le telecamere che ti inquadrano in faccia e ti seguono ovunque e accusano quel singolo personaggio, non tutta la squadra. In Italia non funzionano molte cose, ci sono la tessera del tifoso, ti squadrano in tutti i modi per entrare allo stadio, e poi non possono mettere delle telecamere, non ci posso credere. L’altra sera, alla partita dell’Italia, non volevano far entrare mio figlio perché aveva i capelli più lunghi rispetto a come li aveva nella carta d’identità e poi non possono mettere delle telecamere in più, che inquadrano chi commette degli atti poco corretti. A causa di pochi stupidi, le conseguenze le devono pagare tutti, anche persone che fanno fatiche su fatiche, che lavorano la notte, per poter pagare l’abbonamento ai figli e poi non possono andare allo stadio. Incredibile”
Sulla Lazio di Baroni? “Il lavoro paga. É stata una fatta che sembrava folle. La società è stata molto brava, nonostante le mille polemiche dei tifosi, dei giornalai,che sono sempre pronti a criticare Lotito, anche al di sopra della realtà. Sia Lazio che Napoli, poi, hanno allenatori molto bravi, che sono stati bravi a dare delle idee. Questo sta pagando tantissimo. Comunque, fino a dicembre, è tutto un fuoco di paglia, solo a dicembre si potrà tracciare una linea”
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