Chiariello: "Inter provinciale, Inzaghi in tilt. Conte apre allo Scudetto, Billing e Okafor utili..."
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Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, è intervenuto il giornalista Umberto Chiariello con il suo consueto editoriale: “L'Inter ieri aveva un set point. Non era un match point perché non è una partita a tre turni dalla fine che se la vinci, vinci lo scudetto, ci sono ancora 11 giornate alla fine e può succedere qualunque cosa specialmente quando c'è una squadra che ha tanti impegni e altre che non ce li hanno. Perché l'Atalanta e la Juventus sono uscite da tutte le coppe e il Napoli non ce li ha proprio. Era un set point però solo nel caso di vittoria dell'Inter, il campionato avrebbe preso un orientamento chiaro perché con la frenata dell'Atalanta per la terza volta in casa l'Inter venendo a vincere a Napoli, e con la punizione straordinaria di Dimarco aveva trovato la strada spianata, sarebbe andata in fuga e sarebbe andato a più 5 sull'Atalanta e a più 4 sul Napoli. Poteva essere una uno strappo non dico definitivo ma molto importante. Ma come l'Inter viene a pareggiare a Napoli, non perde, risultato favorevole a chi viaggia, non è così. Il calcio di oggi è tutto diverso. Quando c'era la media inglese i due punti a vittoria, il pareggio fuori casa aveva un senso importante. A 45 si vincevano gli scudetti perché il campionato era 30 partite, oggi è tutto cambiato i due risultati su tre andavano bene al Napoli: la vittoria ovviamente ma anche il pareggio, perché significava rimanere agganciati alla vetta e fermare l'emorragia di un febbraio nero, ripartire con la convinzione di potercela fare.
Antonio Conte si è erto a statista del popolo napoletano, non solo a Viceré ma anche a statista. Perché ieri ha proferito di fatto le parole di Obama: ‘Yes we can’, ‘Se vogliamo possiamo, il nostro obiettivo è dare fastidio fino alla fine’, che tradotto dal contese che non pronuncerà manco sotto tortura la parola scudetto significa siamo in corsa, proveremo a essere in corsa fino alla fine. Se anche Conte getta gli ormeggi dicendo se siamo capaci di mettere sotto la squadra più forte di gran lunga del campionato, vuol dire che se vogliamo possiamo. E allora dovremmo partire da questo dato, dal fatto che il Napoli nel secondo tempo ma già nel primo tempo, aveva giocato molto bene. Gli ultimi 20 minuti del primo tempo erano stati ottimi, l'Inter si è salvata perché ieri Bastoni è stato monumentale, ha fatto due salvataggi incredibili. E’ sempre comunque una squadra di bucanieri, che sa come si difende. E’ una squadra forte, per carità di Dio, ma nel secondo tempo l'Inter è stata la più provinciale tra le provinciali. Zero calci d'angolo, zero tiri in porta, mi dicono che Meret a un certo punto è sceso negli spogliatoi per prendersi un caffè con Starace ma non se n'è accorto nessuno. Il Napoli ha fatto 12 tiri in porti in porta e sette calci d'angolo, più svariate occasioni nell'area avversaria. Un’Inter in affanno così si è vista poche volte, un Napoli che ha fatto una gran partita, che è migliorata atleticamente, che ha dimostrato di esserci mentalmente, fisicamente e tatticamente. Il cambio di modulo dal 3-5-2 al 4-3-3. Conte anche tatticamente l'ha vinta su Inzaghi, che a un certo punto è andato in confusione. Togliere Bastoni è stata una follia e l'ha pagata. Dovremmo partire da questo, che da ieri sera perfino Conte ha iscritto il Napoli alla lotta scudetto, che il peggio sembra passato a patto che da domenica si torni a vincere contro una Fiorentina in down in questo momento, perché la vittoria che ha fatto con il Lecce sabato è da turarsi il naso per la bruttezza del gioco manifestato e veniva da tre sconfitte consecutive. Bisogna ripartire dopo cinque partite senza vittoria, bisogna ripartire vincendo e poi sappiamo che c'è il Venezia a Venezia, il Milan che in questo momento è una squadraccia, l'ostacolo alto di Bologna e poi sette partite che sono tutte alla portata del Napoli.
Potremmo fermarci qui, l'analisi è questa. Siamo contenti di aver ritrovato il Napoli, stanno rientrando gli infortunati e qui a poco rientra anche Neres. Abbiamo scoperto che Gilmour è un signor giocatore, semmai ci domandiamo come mai essendo uno dei pupilli voluto fortemente da Conte sia stato così tanto accantonato. Se proprio vogliamo muovere una piccolissima critica al grandissimo tecnico leccese, che è l'autore principale di questo miracolo e di chi l'ha voluto ovviamente, è questa. Perché poi non mi piace il giochino di dare i demeriti quando le cose vanno male al presidente e non dargli mai meriti quando le cose vanno bene, questo è un giochino perverso e poco onesto. Però abbiamo visto che Okafor e Billing dopo un mesetto di assestamento possono tornare utili. Insomma sta aumentando anche la qualità della rosa.
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