Chiariello: "Garcia non era il mio favorito, ma non sono i titoli in bacheca che contano"

Chiariello: "Garcia non era il mio favorito, ma non sono i titoli in bacheca che contano"
venerdì 16 giugno 2023, 22:00Le Interviste
di Antonio Noto
"De Laurentiis ha avuto colloqui costanti, Garcia è un ripiego? Chi lo dice mente per la gola, perché non conosce Rudi Garcia".

A Radio Napoli Centrale, nel corso di 'Un Calcio alla Radio', il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo editoriale: "È arrivata la bomba. All’improvviso, durante la partita dell’Italia è stato ufficializzato Rudi Garcia. Non era il mio preferito, nella lista dei desideri personali mi ero espresso chiaramente. Il sogno nel cassetto non è mai stato Pep Guardiola, né De Zerbi, meno che meno Italiano – preferito di Spalletti – ma gli uomini con cui guardavo con più attenzione e convinzione erano Luis Enrique e Galtier per due motivi. Il primo è che se avessimo voluto proseguire con un allenatore di prima fascia internazionale, i nomi sulla piazza sarebbero stati soltanto Conte e Luis Enrique. Galtier era il sergente di ferro, uno che aveva vinto 3 volte miglior allenatore di Francia, nonché scopritore di Ghoulam e vincitore della Ligue 1. De Laurentiis ha poi contattato Coincecao, Rudi Garcia e Paulo Sousa. Dire che De Laurentiis ha preso una serie di ‘no’ ed ha preso l’ultima scelta non corrisponde alla verità. Nella conferenza stampa di Palazzo Petrucci ha detto la verità: non avrebbe preso allenatori sotto contratto, non avrebbe preso allenatori con clausola rescissoria, cercava un allenatore col 4-3-3, ma soprattutto voleva trovare il ‘sentiment’. De Laurentiis ha avuto colloqui costanti, Garcia è un ripiego? Chi lo dice mente per la gola, perché non conosce Rudi Garcia.

Il cerchio si chiude: lui arrivò a Roma con contestazione in atto, dovettero blindare Trigoria, arrivò e fece 10 vittorie consecutive. Ha fatto bene, un buon calcio e se non fosse stata per quella vicenda personale e societaria, non sarebbe mai andato via. Conosce bene il calcio italiano e l’italiano, è doverosamente anti-juventino e quando a Napoli sono arrivate le primissime scelte internazionali, stiamo ancora rimpiangendo ciò che non sono stati Benitez e Ancelotti. Anche Spalletti era una seconda scelta, quasi finito, bollato come quello che aveva trombato Totti e Icardi, un ingestibile. Garcia arriva a Napoli a 59 anni con un solido curriculum, non sarà una primissima scelta, ma a volte non sono i titoli in bacheca che contano, ma la capacità di adattarsi all’ambiente e lui è molto empatico".