Un pareggio che fa ben sperare
Un pareggio che ci fa sperare, un pari figlio di due giocate, di due grandi attaccanti. Un primo tempo difficile per il Napoli. Gli azzurri sono timidi, il Barcellona ci provano subito. Corrono tanto gli spagnoli e il Napoli aspetta fin troppo. Meret deve fare gli straordinari. Due grandi parate che salvano il risultato: una d’istinto, l’altra a mani aperte. Lewandosky e Gundogan mettono paura al Napoli che sembra intimorito. I minuti passano e la sfuriata del Barcellona inizia a scemare, e il Napoli mette la testa fuori dal guscio, e prova a salire un po’, dando finalmente fastidio ad un Barcellona non irresistibile.
Il secondo tempo è più vivace. Il Napoli non parte benissimo anche perché il Barcellona mantiene la sua posizione e colpisce e come un cobra. Errore di Rrahmani in uscita, Pedri regala palla a Lewandosky che la mette in buca d’angolo. Il vantaggio degli spagnoli non disunisce il Napoli che ci prova e grazie anche ai cambi sembra riprendere vigore ed idee. Riparte proprio dal suo attaccante Victor Osimhen che servito da Anguissa si gira in area e batte il portiere del Barca. Il Napoli cambia ancora con Calzona che rivoluziona l’attacco e gli azzurri prendono il pallino del gioco ma non trovano la stoccata che sarebbe stata letale. Il pari ci consola di settimane di delusioni ma non è certo la panacea di tutti i mali e non guarisce i problemi di questa squadra che deve ritrovarsi speriamo presto.
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