Ma che sfiga ha il Napoli ad avere Kvaratskhelia e Osimhen?
Eh sì, sono problemi. Problemi grossi. Che poi alla fine si stava meglio quando si stava peggio, con i Varricchio in attacco, coi treni che arrivavano in orario e le mezze stagioni che erano veramente mezze. Bisogna uscire da questa logica, da queste paure, da questa dimensione che colloca il Napoli dove non è da tempo: in una gestione provinciale.
“Il Napoli si deve preparare agli assalti che arriveranno per Kvaratskhelia e Osimhen in estate”. Si legge dappertutto. Per qualcuno che sfregia il racconto calcistico, che dovrebbe essere prioritario dinanzi a certe giocate memorabili, diventa addirittura l’argomento principale. La questione che supera l’attualità. Il cruccio che dovrebbe far venire il broncio in casa azzurra.
Ma chi non li vorrebbe questi problemi? Chi non vorrebbe avere due gioielli così? È il calcio d’oggi, va accettato per quello che è. Ci saranno molte offerte, agenti che proveranno a ottenere il massimo dal momento magico del georgiano e del nigeriano. La storia recente, però, ci insegna ad affrontare il tutto con una rinnovata lucidità. Il Napoli ha due fenomeni, li ha voluti, li ha cercati, li ha coccolati ed ora se li gode. Inutile lambiccarsi il cervello su questioni che in questo momento non sono prioritari. La priorità è la storia, con gli ultimi capitoli da scrivere.
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