Torino-Napoli un anno dopo: l'illusione Insigne, l'assenza di Hamsik e due certezze in bilico

Un anno fa Torino-Napoli segnò la vera svolta per il nuovo corso targato Carlo Ancelotti, ancor più di quella percepita con la vittoria di una settimana prima contro la Fiorentina al San Paolo. Erano le settimane post Genova, dopo il 3-0 rimediato dalla Samp che convinse l'allenatore ad abbandonare definitivamente il vestito di Sarri - il 4-3-3 - per inseguire idee innovative. Le sue. Quella domenica, era il 23 settembre e si giocava alle 12.30, il Napoli fu schierato col 4-4-2 con Hysaj e Luperto terzini, Hamsik con Rog in mediana, Callejon e Verdi esterni, Mertens e Insigne in attacco. Finì 3-1 per gli azzurri, Insigne segnò due gol, Verdi (ora dall'altra parte) si sbloccò, il Napoli brillò con i primi indizi sul calcio verticale che aveva in mente il nuovo allenatore.
REGIA INEDITA - Non c'è più Hamsik, la luce (ad intermittenza) dello scorso anno: al suo posto, da gennaio, si alternano Fabian, Zielinski e Allan, ognuno con caratteristiche differenti. Una delle novità del nuovo Napoli è l'assenza del regista, una scelta precisa coltivata in sede di mercato, quando l'unico rinforzo è stato il giovane Elmas, un altro giocatore universale che sa fare tutto ma non ancora specializzato in nessun ruolo. Manca il riferimento della mediana, è questo uno dei temi ricorrenti, un problema - per la società - relativo dato che non s'è avvertita l'esigenza di ricercarlo.
NUOVO (VECCHIO) INSIGNE - Un anno fa Insigne segnò dieci gol fino a novembre giocando da attaccante. Prima o seconda punta faceva poca differenza. Tra questi, tre con Liverpool (uno) e Psg (due). Sembrava rinato distante dalla sua mattonella preferita, era nel vivo del gioco, cinico come non mai, concreto e ispirato. Poi fine dell'incantesimo: le difficoltà collettive e qualche buona prova in Nazionale lo hanno convinto a voler tornare a sinistra. Ancelotti lo ha accontentato. Il resto è storia di questi giorni.
CERTEZZE IN BILICO - Un anno dopo Callejon sarà sempre inamovibile a destra e Mertens al centro dell'attacco. Due certezze in bilico, dato che il contratto di entrambi scadrà a giugno. Un altro tema di grande attualità. La terza certezza, Koulibaly, resterà in tribuna per scontare la seconda giornata di squalifica. Il Napoli non è così distante da quella squadra - in fase passiva difende 4-4-2 e molti principi resistono - eppure tante cose sono cambiate, a partire dai singoli, e ci vorrà ancora del tempo prima di riconoscere una nuova identità che sappia condurci al Napoli di Ancelotti.
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