Il paradosso di Zuniga: ingaggio da top player, minutaggio da emarginato e quella media che rattrista ADL

Il paradosso di Zuniga: ingaggio da top player, minutaggio da emarginato e quella media che rattrista ADLTuttoNapoli.net
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 2 giugno 2015, 08:00In primo piano
di Fabio Tarantino

Il Napoli fa "ciao" con la mano e saluta la stagione dei rimpianti. Fuori dalla Champions League ad agosto, fuori dalla lotta allo scudetto - virtuale - ad ottobre, fuori dalla Coppa Italia per questione di centimetri (decisivo Lulic su Insigne, ricordate?), fuori dall'Europa League dopo aver assaporato il prestigio della finale. In attesa del futuro è tempi di bilanci. E di riflessioni. Una, ad esempio, non ha mai smesso di essere attuale. 

Che fine ha fatto Juan Camilo Zuniga? Sembrava uscito definitivamente dal tunnel, poi l'ex Siena ci è ripiombato senza più uscirne. Lo scorso 12 marzo, in occasione della sfida del San Paolo contro la Dinamo Mosca, il colombiano rientrò in campo a cinque mesi di distanza dall’ultima volta. Dopo la sfida di ottobre contro l’Inter, una ricaduta al ginocchio destro lo aveva costretto ad un nuovo intervento dopo quello subito a settembre del 2013. Un lento recupero, poi finalmente il suo nome è ricomparso nella lista dei convocati. Sembrava uscito dal tunnel, dicevamo. Invece, da quel famoso 12 marzo, Zuniga è stato impiegato altre due volte per un totale di 18 minuti: 9 contro la Dinamo Mosca, nel ritorno degli ottavi di Europa League, e 9 in campionato contro la Fiorentina. A stagione finita è lecito domandarsi per quale motivo il calciatore è stato usato col contagocce e, soprattutto, come mai, alla vigilia della Coppa America, le sue condizioni sembrano magicamente migliorate. 

Chissà quali pensieri, in questi mesi, avranno albergato nella mente di De Laurentiis. Poco prima della firma sul rinnovo di contratto fino al 2017 (con opzione per un altro anno), Zuniga era titolare inamovibile nello scacchiere dello spagnolo, osservato speciale di diversi club europei e, soprattutto, appetibile a parametro zero nel giro di pochi mesi. Inevitabile, per il patron azzurro, blindarlo con un nuovo contratto. Oggi Zuniga guadagna 3.5 milioni comprensivi di bonus e premi, un ingaggio da top player al pari, quasi, di Marek Hamsik, ed inferiore solo a quello di Gonzalo Higuain. Eppure, in due stagioni, il colombiano – non certo per sua colpa – è sceso in campo sole 18 volte collezionando appena 1141 minuti totali. Volendo abusare dei numeri, la media minuti giocati-milioni percepiti farebbe sorridere i più. Prendendo in esame l’ingaggio di Zuniga al netto dei vari bonus (circa 2.8 milioni), emergerebbe il seguente dato: il colombiano ha guadagnato poco meno di 5mila euro per ogni singolo minuto speso sul terreno di gioco. Statistica inutile ma allo stesso tempo indicativa, specchio di un investimento che, ad oggi, si è rivelato decisamente fallimentare.