Wir lassen die weinen. Ancora...

Wir lassen die weinen. Ancora...
martedì 26 novembre 2013, 17:20In evidenza
di Vincenzo Balzano

Mondiali 2006, Dortmund, minuto 120 del secondo tempo supplementare di Germania-Italia: Alessandro Del Piero ha appena messo a segno il secondo gol con cui gli azzurri di Lippi annientano i tedeschi di Klinsmann. Le telecamere di tutto il mondo inquadrano questa ragazza che piange, dagli spalti del Westfalenstadion: quella sera i tedeschi erano sicuri di fare un sol boccone dell'Italia. Vi ricorda qualcosa?

CORAGGIO E TRADIZIONE - Proprio in quell'impianto, questa sera il Napoli affronta il Borussia Dortmund, e lo farà davanti alla stessa muraglia umana: 70 mila tifosi gialloneri saranno pronti a sostenere la squadra di Klopp per portarla a quella vittoria che l'avvicinerebbe al passaggio agli ottavi di finale. Non è un modo di dire: chi era presente allo stadio in quella sera di Germania-Italia, lo sa. Il tifo dell'Iduna Park è assordante, adrenalinico: spinge i propri calciatori e fa tremare le gambe agli avversari. Se a questo ci aggiungiamo che il Borussia è tecnicamente superiore al Napoli (anche se costretto a leccarsi le ferite per alcuni infortunati eccellenti), ecco che il risultato sembra scontato. I tedeschi però hanno imparato la lezione, e sanno che delle squadre italiane è bene non fidarsi. La tradizione è favorevole: contro le formazioni nostrane, il Borussia ha subìto in casa ben sei sconfitte, a fronte di tre pareggi e cinque vittorie. Klopp ha fiutato il pericolo, e non ha concesso spazio a dichiarazioni spavalde: "Nessuno può essere certo di nulla, l'unica cosa sicura è che se non otterremo due vittorie, a partire dalla gara di domani, per noi le cose si complicheranno". 

COME L'ITALIA - Ci soffrono, è sempre stato così da quando esiste il calcio. Vincere, o pareggiare, stasera all'Iduna Park avrebbe un significato diverso dal solito, anche per tutti i napoletani che vivono in Germania e con lavoro e nostalgia portano in alto il nome della nostra città. Non sarà una passeggiata, è chiaro. Anzi. Ci vorrà il miglior Napoli, al di là dei ragionamenti tattici che tengono banco nelle ultime ore. Loro hanno l'obbligo di vincere, gli azzurri no. E quando c'è un obbligo, può subentrare il nervosismo: proprio come nel 2006. Anche allora l'Italia di Lippi era nettamente sfavorita. Poi la sua concretezza si infilò tra le maglie della Germania, le squarciò in una lunga serata azzurra. Ci perdonerà quella tifosa tedesca. Ma sai che sfizio...