Tanti auguri 'O Lione, noi ti ricordiamo negli occhi dei nostri papà

Una bandiera del Napoli compie oggi 80 anni. Sia da giocatore che da allenatore, Luis Vinicio ha scritto pagine bellissime della storia calcistica partenopea. Arrivato in azzurro, dal Botafogo, nel 1955, rimase all'ombra del Vesuvio per cinque anni, sfiorando la vittoria della classifica cannonieri nel campionato 1956-'57 e ritornandovi come allenatore nel 1973. I tifosi lo sporannominarono "O 'Lione" per la grinta, fuori dal comune, che metteva in campo ad ogni partita.
IL MIGLIOR NAPOLI - Per quelli che non lo hanno visto giocare, o non hanno visto giocare il suo Napoli (compreso chi scrive) valgono le parole dei propri padri, che quando sentono nominare il suo nome vengono quasi folgorati. E affermano senza ombra di dubbio: "Quello è stato il miglior Napoli della storia, anche se non ha vinto niente". E se allora gli si chiede di Maradona e compagni, la risposta arriva immediata: "Con Diego abbiamo vinto, grazie anche a una squadra fortissima. Ma Vinicio...si insomma, lui ha inventato il calcio moderno. E lo ha fatto a Napoli"
SCUDETTO SFIORATO - Non proprio con gli azzurri per la precisione, ma con un'altra squadra cittadina: quell'Internapoli che, potendo schierare tra le sue fila campioni in erba del calibro di Chinaglia e Wilson, fece parlare di sè in serie C proprio grazie al nuovo modo di intendere il calcio di Luis Vinicio. Che da quella panchina salpò poi per tornare in serie A da allenatore. Il Napoli lo chiama nel 1973, ma l'annata memorabile rimane quella successiva, in cui raccoglie i frutti del suo seminato andando a giocarsi una sfida scudetto, il 6 aprile, a Torino contro la Juventus che sopravanzava il Napoli di due punti. Causio portò in vantaggio i bianconeri, Totò Juliano rimise in corsa gli azzurri; ancora Juliano si vide negare da un miracolo di Zoff (altro ex azzurro) il gol del vantaggio, che invece segnò Josè Altafini, a due minuti dalla fine della partita. All'attaccante brasiliano, che tante reti aveva messo a segno in azzurro, venne affibiato il nomignolo di Core 'ngrato. Per capire la portata dell'impresa, basta leggere il tabellino delle due formazioni: Zoff, Gentile, Cuccureddu, Furino, Morini, Scirea, Damiani (30'st Altafini), Causio, Anastasi, Capello, Bettega da una parte; Carmignani, Bruscolotti, Pogliana, Burgnich, La Palma, Orlandini, Massa, Juliano, Clerici, Esposito, Braglia, dall'altra. Grandi campioni per la Juventus, un nugolo di buoni giocatori in maglia azzurra. Che Vinicio seppe trasformare in leoni, appunto.
PRIMATO STORICO - Ma perchè il suo Napoli ha fatto storia? E' giusto che la memoria venga rinverdita e lasciata ai posteri: Luis Vinicio applicò, per la prima volta nel calcio e con risultati molto redditizi, la cosiddetta "zona": quindici anni prima che, al vate di Fusignano, alias Arrigo Sacchi, venissero dati meriti e onoreficenze per un percorso che forse senza gli olandesi sarebbe stato profondamente diverso. A spiegare i motivi di una rivoluzione culturale che ha portato il calcio italiano in una nuova era, è stato lo stesso Vinicio, come si legge su Storie di calcio: "Secondo me la zona resta il tipo di gioco più redditizio. Ricordavo i miei tempi da calciatore. C'erano delle marcature strettissime, si giocava per novanta minuti fuori dalla propria zona perché si doveva seguire il proprio uomo ovunque. Veniva così tolta alla squadra la possibilità di esprimersi, di imbastire azioni. Invece, un avversario deve essere controllato dal giocatore più vicino a lui. In possesso di palla, il discorso è diverso, tutti devono partecipare, mettersi a disposizione affinché il pallone giri. Ricordo che in tutte le mie squadre, dall'Internapoli al Brindisi alla Ternana, avevamo un gioco fluido, bello. Ci vogliono giocatori all'altezza, che sappiano marcare e giocare. Inutile fare la zona quando hai uomini poco disponibili. Nel Napoli, al primo anno, non fu possibile, perché il libero era Zurlini: lento, comportava dei rischi. Ma con l'arrivo di Burgnich, impiegato in linea con i difensori, applicammo la zona totale".
E la zona totale portò il Napoli a sfiorare lo scudetto, con un gioco brillante e veloce, fatto di sovrapposizioni e pressing a tutto campo. Divertente, in una parola. Senza grandi campioni, anni prima di Diego. Capito perchè resterà per sempre indelebile nella memoria dei nostri padri?
Oggi per Vinicio è un giorno speciale. E il tempo che scorre non porta via i ricordi di una squadra indimenticabile. Tanti auguri 'O Lione. Per scrivere un messaggio di auguri a Vinicio clicca qui
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