RILEGGI LIVE - A Spalletti il Premio Bearzot: "Attenzione all'euforia! Su Kim, Kvara...", ADL: "Luciano resta! Su Conceicao, Gattuso e Allegri..."
12.15 - Finisce la cerimonia.
12.00 - Ecco Luciano Spalletti: "Avevamo parlato dell'indifferenza di quando sono arrivato per dei risultati che non erano così accettabili dalla città. C'era bisogno di compattarsi e fare un corpo unico per affrontare le difficoltà. Euforia controllata? Ma avete visto quanto è bella Napoli? Io ho deciso di vivere a Castel Volturno perché da com'è bella Napoli non si può guardare. Ci sono cose talmente belle che poi uno si impressiona e gli occhi diventano tutti azzurri (ride, ndr). Anche i calciatori ora bisogna che siano bravi perché rischiano con un po' di euforia per i risultati di sentirsi appagati e questo è il peggior nemico che ci possa succedere. Ma tutte le volte che tento di fare dei discorsi quando ho timore cali l'attenzione, loro tutte le volte mi guardano a fine partita il giorno dopo come a dire: hai visto che non è così? Sono davvero fatti di una pasta diversa.
Champions? Questa è una cosa che va vissuta totalmente e non vediamo l'ora di andarci a confrontare. Sono cose bellissime che non ho mai vissuto in 64 anni. Anche i calciatori devono stare attenti. Il tempo passa per non ripassare più e queste partite sono bellissime. Fisicamente la squadra sta bene, ho uno staff di prim'ordine grazie al presidente. Penso sia fondamentale capire che in queste partite non si porta dentro il passato perché ti vestono al meglio con tutte le tue qualità e difficilmente non le riproponi dentro la partita. Noi non possiamo portare questo minimo vantaggio in campionato. Si riparte da zero. Da zerissimo. Era una delle qualità di Bearzot, questa. Lui è stato progenitore, fonte di ispirazione della nostra categoria. Dicevano fosse testardo ma io lo vedevo coerente rispetto alla conoscenza del suo lavoro.
Kim e Kvaratskhelia subito pronti? Questo dubbio lo aveva anche De Laurentiis. Prima di prenderli ci sentivamo di sera, su Kvara io ho lavorato in Russia e qualche domanda a qualche amico l'ho fatta. De Laurentiis mi esprimeva alcune perplessità sulla differenza tra i campionati ma oggi i confini calcistici sono più sottili, è più facile riuscire ad entrare subito in un programma e in un modo di valutare differente a quello di prima.
Napoletanità? Questo si percepisce anche stando al di fuori quando si vedono le immagini del Napoli e di Maradona e diventa forzato il dover assorbire e reggere una certa pressione che fa parte di amore e di passione. Qui si vive per il calcio, ma questo è ancora il tempo del lavoro, è un patto con la squadra e loro ce l'hanno bello chiaro. Poi si vedrà se si festeggerà.
Dobbiamo stare attenti a non fare torti al resto della squadra. Se parliamo di calcio moderno, Di Lorenzo ha questa qualità di saper svolgere più compiti in più ruoli. Di Lorenzo è un difensore incredibile, quando costruisce ha qualità e si aggiunge ai centrocampisti dentro al campo, quando va davanti con le sue incursioni è uno che evidenzia più sforature sulla linea avversaria. Dentro questa qualità individuale c'è la crescita dei calciatori e insieme si diventa una squadra fortissima. In chiusura dico ai bambini che se si va a scuola si palleggia meglio...".
11.52 - Parla ora l'ex storico tennista Nicola Pietrangeli: "Spalletti mi piace. Mi ero completamente disinteressato del calcio pur essendo un po' laziale. Beh, questo Napoli mi ha fatto cambiare idea. Non è solo forte, ma mi dà l'impressione che in campo loro si divertano e il Napoli con questi giocatori, uno più bravo dell'altro, è divertente e non è una sviolinata per De Laurentiis. Ma non vorrei essere a Napoli per i festeggiamenti (ride, ndr). Tennis? Mi arrabbio quando si parla di era moderna, io mica giocavo con scarpe da pallone e racchette da ping pong? Anche l'Italia ha vinto dei Mondiali prima della guerra".
11.45 - Prende la parola l'arbitro Fabio Maresca: "Sono contento di ricevere il premio per Daniele Doveri impegnato all'estero per tanti motivi. Daniele è un arbitro eccellente con oltre 200 gare alle spalle. Daniele è per noi tutti un grande esempio. Var? Ha cambiato la figura dell'arbitro. Siamo nati per difendere fino all'ultima la nostra decisione. Oggi sappiamo che c'è un margine in pochi secondi in cui quella decisione potrebbe essere cambiata ma non credo che questo abbia depotenziato la figura carismatica dell'arbitro che resta sempre centrale. Certo il Var è un grande aiuto tecnologico. Chiedo ai calciatori: perché protestare mentre si guardano le immagini? Basta aspettare. Come gestiamo i rapporti coi club? Le relazioni si esauriscono quando lasciamo lo stadio. Il rapporto che si crea, arbitrando gli stessi calciatori dopo dieci anni di carriera, è diverso rispetto alle prime partite. Ma la stima e il rispetto è enorme. Gioco effettivo? Si tratta di uno dei nostri obiettivi ma anche dei club. Ci sono tanti strumenti per riuscirci e stiamo lavorando su questo. Un cambiamento culturale di tutto il sistema calcio".
11.33 - Prende la parola il presidente De Laurentiis: "Siamo partiti dal basso. Nel 1996 avevo immaginato di unire cinema e calcio e nel 1999 mi presentai con un assegno di 125 miliardi e Ferlaino mi fece causa (ride, ndr). Me ne ero anche dimenticato perché i miei figli si stavano laureando a Los Angeles. Poi nel 2004 ero a Capri per le vacanze e non sapevo che il Napoli fosse fallito. Vidi Gaucci che voleva comprare il club per 5 milioni. Appena ho saputo del fallimento, contro il parere di mia moglie e di mio figlio Luigi, che voleva impadronirsi di Hollywood e non voleva mi 'incasinassi', andai avanti e gli dissi: "figlio mio, cosa vuoi che sia il calcio rispetto al cinema che è così complesso?". Così è partito quest'avventura bellissima partita 18 anni fa. Ricordo che da Los Angeles andavo in questi campetti del Sud a prendere sputi in testa e a chiudermi negli spogliatoi, pensai: pensa che passaggio di carriera. La mia famiglia contentissima (ride, ndr). Alla fine mia moglie è diventata tifosa, si strappa i capelli quando gioca il Napoli, non si può vedere la partita con lei mentre io sono 'inglese' nell'approccio.
Sono felice per il premio vinto da Spalletti. La mia è stata una felice intuizione. Ho dovuto depistare tutti. Gattuso in quel momento non si sentiva bene e andai a Milano al Bosco Verticale per incontrare Spalletti, che avevo sentito già prima che andasse alla Roma e disse di no. Venne ad aprirmi e gli dissi: Luciano ho un grosso problema, se non si dovesse sentire bene Gattuso ho bisogno di te. E lui: no, a giugno vengo. Alla fine gli strappai un sì anche per l'immediato se fosse servito. Poi siamo andati avanti fino a giugno perché sono un gentiluomo e non ho voluto segare Gattuso. Forse sarei andato prima in Champions se l'avessi fatto. Nel frattempo per depistare tutti passai per Conceicao, per Allegri che venne per quattro volti a farmi lezione di calcio nei miei uffici e poi alla fine venne il bravo Luciano a riportarci tra i primi tre in Italia e anche quell'anno, lo scorso, poteva accadere qualcosa di diverso.
Scudetto? Se le regole del calcio fossero diverse forse lo scudetto lo avremmo portato a Napoli già altre volte. A fine stagione sarà una super festa. Spalletti resterà a Napoli.
Dei giocatori restano tutti? C'è sempre la proposta indecente...i numeri li fanno gli altri. Noi aspettiamo. Sono dei ragazzi straordinari. I miei contratti sono unici, vengono dal cinema, quindi nessuno si muove se noi diciamo di no. Vedremo.
Fifa e Uefa? C'è una bella serie tv che molti ignorano sulla quale bisognerebbe investigare. Quello che è successo per 20 anni non è detto che sia finito ed è gravissimo. Noi lavoriamo per i nostri tifosi che non vengono solo allo stadio ma ci sono anche quelli che seguono il calcio nello stadio virtuale".
11.30 - Tanti interventi per ricordare Bearzot. Tra poco la premiazione di Spalletti.
11.20 - Vito Cozzoli, presidente Sport e Salute: "Spalletti è stato premiato per quello che sta facendo non soltanto per il calcio, dato che sta facendo sognare tutti, ma perché è un maestro di vita e di sport e in campo e fuori dal campo. Mi riferisco al suo rapporto coi giovani. Chi viene a vedere gli allenamenti sa che Spalletti raccomanda sempre ai più piccoli di non saltare la scuola, di dedicarsi allo studio che è fondamentale. Questa è una lezione di vita e di sport".
11.13 - Parla Giovanni Malagò: "Nel 1982 ero allo stadio, che goduria e che orgoglio sentirsi italiani quel giorno. Bearzot è stato bravo a creare questo gruppo, ha vinto contro ogni pronostico. Oggi siamo alla dodicesima edizione del premio. Quest'anno ho detto andiamo a Napoli e sono molto felice perché questa è una manifestazione alla quale ho sempre partecipato. Bearzot è stato un grande uomo, un grande allenatore, un grande italiano. Nuovi stadi? Meazza? La Cerimonia nel 2026 è prevista proprio a San Siro. Siamo stati ieri dal sindaco. Lo dico da molti anni, c'è solo una possibilità, non ne esistono altre, per provare a risolvere il problema stadi in Italia: bisogna vincere la candidatura agli Europei per avere impianti pronti con certi requisiti e parametri e il Meazza rientra in questa dinamica".
11.05 - Inizia la cerimonia. Prende la parola il sindaco Gaetano Manfredi: "Ieri è stata una grande giornata di sport e amicizia, Napoli ha dimostrato che il calcio è un fattore positivo se penso all'amichevole tra tifosi. Il calcio non è solo violenza. C'è un grande movimento tra persone e popoli e c'è un grande impegno dei giovani. Napoli ha ospitato la partita con massimo impegno. Certo la partita poteva andare un po' meglio ma tutto dalla vita non si può avere. Il mio ricordo di Bearzot? Ricordo la sua capacità di andare controcorrente. In un momento in cui sembrava che tutto andasse male, lui ha vinto il Mondiale. Si tratta di un esempio di un grande italiano che ha voluto bene alla Nazionale, ha fatto la differenza, ha fatto gruppo, ha dimostrato che quando gli italiani ce la mettono tutta sono i migliori del mondo e lui lo sa".
10.50 - Arriva l'allenatore del Napoli Luciano Spalletti, pochi minuti e comincerà la cerimonia. De Laurentiis, intanto, si intrattiene qualche minuto con Malagò.
10.40 - E' arrivato anche il presidente Aurelio De Laurentiis.
10.35 - A pochi minuti dall'inizio della cerimonia, dall'esterno della Sala dei Baroni, ha parlato il presidente Coni Giovanni Malagò: "Il Napoli sta facendo delle ottime cose che vanno oltre i confini economici. Ha ingaggiato calciatori che non erano conosciuti come Kim e Kvaratshkelia e che tutti hanno imparato ad apprezzare. Giuntoli è un ottimo direttore sportivo. Spalletti è un grande allenatore, lo abbiamo votato all'unanimità per il premio Bearzot".
Luciano Spalletti è il vincitore del XII premio Bearzot. Il tecnico del Napoli riceverà il riconoscimento nella bella cornice della Sala dei Baroni al Maschio Angioino. A decretare il vincitore del Premio Bearzot è stata una giuria presieduta dal presidente della Figc Gabriele Gravina e dal massimo dirigente dell'Us Acli Damiano Lembo. A completare anche il caporeddattore dello sport Ansa, Piercarlo Presutti.
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