Tmw su Raspadori: addio inevitabile al Napoli, Juve lo accoglierebbe a braccia aperte

Tmw su Raspadori: addio inevitabile al Napoli, Juve lo accoglierebbe a braccia aperteTuttoNapoli.net
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 12:00Calciomercato Napoli
di Arturo Minervini
fonte Tutttomercatoweb
Farlo giocare ora vorrebbe dire acquietarne i bollenti spiriti che a gennaio potrebbero venir fuori.

La stagione di Giacomo Raspadori con il Napoli in questa stagione, senza fare troppi giri di parole, è stata da comparsa. Per questo l'occasione, pur triste per gli azzurri e per Kvicha Kvaratskhelia, è comunque ghiotta per l'ex giocatore del Sassuolo. L'ultima volta che ne ha parlato, il direttore sportivo dei campani, Giovanni Manna, è stato chiaro su quello che sarà il gennaio del nazionale azzurro. “Purtroppo non giocare ogni 3 giorni può diventare un vantaggio col tempo ma per alcuni giocatori può essere difficile trovare minutaggio. Giacomo è un giocatore forte in cui crediamo anche se ora ha meno spazio. Non vogliamo privarci di giocatori forti e lui è un giocatore centrale”.

Sarà così?
Certo è che lo stop di Kvaratskhelia è pesante per l'immediato, un mese pare senza il georgiano per Antonio Conte, ma non di quelli che costringono a stravolgere i piani in vista di tutta la stagione. Quattro partite? Cinque? Gli azzurri hanno una rosa talmente ampia là davanti che c'è ben poco di che disperarsi ma solo da rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni. La prima: David Neres. Il brasiliano si sposterà dalla destra alla sinistra, lasciando Matteo Politano titolare sul suo out naturale, con l'ex Benfica e Shakhtar a giocare dall'inizio sulla mancina. E Raspadori? Ecco il dubbio. L'occasione è irripetibile, per rilanciarsi e convincere Conte a farlo salire nelle gerarchie. Ma quando torna Kvara? E come tener fuori Neres?

Rosa ampia ma senza Coppe
La Juventus uno come Raspadori lo accoglierebbe a braccia aperte. Lo sa il Napoli che per questo vorrebbe blindarlo. Farlo giocare ora vorrebbe dire acquietarne i bollenti spiriti che a gennaio potrebbero venir fuori. Ma poi il problema rischia di riproporsi. L'occasione sembra solo pro tempore, le gerarchie di Conte già stabilite. E senza Coppe europee, ecco che pensare di avere una rosa così ampia è sì vanto e orgoglio, ma anche un fattore che inevitabilmente qualche muso lungo rischia di crearlo. Ancora no. Ma la storia lo insegna.