Tuffo nel calcio che fu alla presentazione di "Chi sono stato?". Aneddoti e "siparietti" con Fiore, Rivieccio e tanti ex

Tuffo nel calcio che fu alla presentazione di "Chi sono stato?". Aneddoti e "siparietti" con Fiore, Rivieccio e tanti ex
Fabio Zizolfi
© foto di Tutto Napoli
giovedì 31 maggio 2012, 19:37Zoom
di Marcello Pelillo
Centinaia di tifosi presenti alla Feltrinelli alla presentazione del libro dell'ex presidente del Napoli. Con lui gli sportivi Juliano, Montefusco, Rivellino, Mistone, Paolo De Crescenzo e Stefano Postiglione.

Mentre il calcio odierno è alle prese con l'ennesimo scandalo che poco ha a che fare con la passione e il tifo vero per lo sport più popolare al mondo, nel pomeriggio di ieri si è assistito ad un piacevole ritorno al passato. Tifosi, campioni del calcio e della pallanuoto, note firme del giornalismo sportivo, personaggi della società civile e semplici passanti si sono tuffati nel calcio che fu, durante la presentazione del libro di Roberto Fiore “Chi sono stato?”. Il clima che si respirava alla Feltrinelli della stazione centrale di Napoli rispecchiava quel modo vivace, allegro e genuino di vivere lo sport ai tempi in cui Fiore era presidente. Una boccata d'ossigeno per chi ha amato e ama lo sport veramente come Roberto Fiore, testimone di un calcio vero e passionale, e per i tanti presenti, divertiti ad ascoltare i racconti e “i siparietti” tra i protagonisti, stimolati al punto giusto dall'ottimo Gino Rivieccio. Juliano, con la stessa sfrontatezza dei tempi in cui era in campo, ha ricordato i tira e molla con Fiore per gli adeguamenti degli ingaggi. “Totonno” era il mediano della Nazionale e voleva guadagnare quanto Sivori e Altafini, mentre Fiore cercava, a modo suo, di convincerlo ad accettare le offerte con le sue “sortite” a San Giovanni a Teduccio. Mistone, uno dei primi terzini fluidificanti del calcio italiano, manifestava ancora quella generosità apprezzata in campo ricordando anche qualche autogol che l'ha reso protagonista.

Montefusco si è soffermato sul maggiore contatto fisico che avevano i calciatori dell'epoca con la gente, sottolineando il distacco attuale, emblema di un calcio sempre più freddo con il suo popolo. Il racconto delle trattative per portare a Napoli Sivori e Altafini da parte di Fiore ha riscaldato gli animi dei tifosi non più giovanissimi, coloro che hanno avuto il piacere di vedere i due campioni calcare l'erba del San Paolo. Era l'epoca in cui non esistevano marketing e tv e serviva ingegno, fantasia e passione, la stessa che ha tenuto in piedi per due ore i tanti tifosi presenti. In sala era palpabile la voglia di continuare ad ascoltare, a sorridere con gli ospiti. Qualcuno ha dichiarato di aver perso più di un treno pur di non abbandonare quel posto alla finestra del calcio che fu.