Olandesi furiosi, si scagliano contro la Juventus: "L'Ajax ha perso la Champions '96 contro una squadra di dopati?"

Olanda super inviperita dopo il documentario andato in onda ieri su NOS, la tv di stato olandese, che ha lanciato una nuova trasmissione che tratta di documentari legati allo sport, il primo riguarda la finale di Champions League del 1996 vinta dalla Juventus di Lippi ai rigori contro l’Ajax. La trasmissione si è aperta con "L'Ajax ha perso la Champions '96 contro una squadra di dopati?".
Lo splendido documentario firmato da Thomas Blom, divenuto celebre per “Il disastro di Mosca” che trattava la strage del Luzhniki Stadium del 1982, è stato il protagonista della serata di ieri chiamando in causa Giuseppe D’Onofrio, docente di Ematologia e medicina di laboratorio alla facoltà di medicina e chirurgia della Cattolica a Roma, ha parlato con alcuni protagonisti di quella partita ed altri esperti.
D’Onofrio era molto seccato della faccenda, ha parlato spesso a riguardo ma pare che la giustizia italiana tende ad ignorare uno dei massimi esperti al mondo di doping quando tocca argomenti tanto spinosi: “Ci sono dei picchi e dei cambiamenti di stato nel corso della stagione '95-'96 come si evince dai grafici. Questo è sicuramente sintomo di sostanze dopanti presenti nel sangue dei calciatori. I picchi sono proprio in concomitanza della finale di Champions League contro l’Ajax. Che sostanza? Sembra epo ma qualsiasi cosa sia ha sicuramente incrementato le prestazioni". Ha anche aggiunto che “Se i valori erano alterati in un solo calciatore poteva certamente trattarsi di coincidenza ma ci sono 8 giocatori, in campo in quella finale, che presentano valori alterati”. A tal proposito sono intervenuti i calciatori dell’Ajax presenti in quella finale, a partire da Finidi George, campione del mondo con l’Ajax nel 1995: “E’ tutto molto strano. Non stiamo parlando di un solo giocatore dopato ma di diversi componenti della squadra. Se scendi in campo con 7 giocatori dopati stai giocando sporco, molto sporco.
Pensarci fa davvero male”, invece Ronald De Boer chiede giustizia: “La prima cosa che mi viene in mente è che dovrebbero essere puniti. Il doping deve stare fuori dal calcio”.
Intervistato anche Raffaele Guariniello, magistrato piemontese che seguiva la vicenda dopo l’attacco a mezzo stampa di Zeman, ha usato parole molto dure: “Durante le indagini facemmo irruzione con la polizia al centro sportivo della Juventus e ritrovammo medicinali, apparecchiature per analisi ed apparecchiature per l’archivio dei test. Che senzo ha avere tanti farmaci per i calciatori sani? Ricordo che in quegli anni le mie indagini trovarono la completa chiusura da parte del mondo del calcio”.
Blom è poi andato da Alessandro Donati, esperto di medicina dello sport, che smentisce la FIFA: “Non è vero quanto detto dalla dirigenza FIFA, il doping nel calcio è presente e serve ad incrementare le prestazioni”.
Queste accuse sono pesantissime a carico della Juventus e ci si aspetta un chiarimento da parte della società anche se non c’è nessuna novità a riguardo visto che i documenti inappuntabili presentati dagli intervistati riguardano il processo caduto in prescrizione qualche anno fa ma i reporter hanno fatto presente che appena si parla di doping in casa Juve tutte le porte vengono sbattute in faccia. Gli unici calciatori a parlare di quella partita sono stati Wierchowod che ammette di aver vinto in maniera pulita e l’attuale tecnico della società bianconera, Antonio Conte, che smentisce categoricamente ogni accusa.
In Olanda sono molto arrabbiati per questa faccenda e vogliono, giustamente, giustizia. Si scagliano contro il Coni, che ha avuto i sigilli al laboratorio antidoping perché “inadeguati e dediti a coprire gli illeciti più che ad accertarli”, si scagliano contro la società e contro l’Italia. Gli olandesi rivogliono la coppa o almeno vorrebbero l’annullamento della vittoria da parte della Vecchia Signora. Si prospetta una nuova coppa vinta sul campo?
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