Alessandro Renica: Il mio Napoli poteva vincere di più
Alessandro Renica, indimenticato azzurro del passato, è intervenuto a "Sottorete", il newsmagazine sportivo curato dai portali Pianetanapoli.it, Tuttonapoli.net e Napolisoccer.net in onda dal lunedì al venerdì su Radio Stereo 5 a partire dalle 19
Alessandro Renica, indimenticato azzurro del passato, è intervenuto a "Sottorete", il newsmagazine sportivo curato dai portali Pianetanapoli.it, Tuttonapoli.net e Napolisoccer.net in onda dal lunedì al venerdì su Radio Stereo 5 a partire dalle 19: "Questo Napoli mi sembra una squadra forte, che ha tutte le possibilità per poter vincere il campionato. Il Napoli è quasi obbligato a vincere, anche se vincere un campionato sapendo di vincere a tutti i costi è difficile. L'aspetto psicologico nel calcio è fondamentale, e le aspettative certe volte possono far rendere meno i calciatori. In serie C il Napoli è una supercorazzata, e per questo può avere dei problemi, ma se l'ambiente resterà sereno e tranquillo la squadra verrà fuori alla grande prendendo il volo verso traguardi importanti. Il mio Napoli poteva vincere di più rispetto a quello che ha vinto. E' mancata la tranquillità e la serenità, magari anche le strutture perché una squadra come il Napoli doveva allenarsi su un centro sportivo con più campi, un impianto più all'altezza della situazione. Non disponevamo di strumenti all'avanguardia: il Chievo oggi non è più un miracolo, e chi vuol capire come sia possibile che è ancora lì, vada a vedere il centro di Veronello in cui si allena. Se avessimo avuto le possibilità di rendere al massimo, avremmo vinto di più. Oggi penso che giocherei nella mia posizione di un tempo, anche se nel nostro campionato il libero tradizionale non si vede più, si "intravede" nella difesa a tre. A Pisa ricordo che presi una randella in testa. Perdemmo sul campo 1-0, i pisani sono molto grintosi e determinati. Per il Napoli non sarà una partita facile. Il 15 marzo 1989, minuto 119', è passato alla storia, ma non è soltanto quello il ricordo indelebile. Il dispiacere più grosso è quando perdemmo lo scudetto in casa contro il Milan. Non posso spiegare in due minuti quel che è accaduto in un anno. La preparazione del signor Bianchi, la carenza di riserve, un Bagni che non era più in grado di rendere alla grande, il rendimento del MIlan: ci furono molte concause, anche se avremmo meritato tanto di vincere quel tricolore perché offrimmo il calcio migliore della serie A. In ogni caso mi sarebbe piaciuto poter dare un contributo a questo Napoli: ho il patentino di allenatore e mi proporrei ben volentieri, e l'esperienza a Napoli non mi manca".
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