Immobile: "Io di Torre Annunziata ma tifo Juve. Singolare? No, fuori Napoli è normale"

Immobile: "Io di Torre Annunziata ma tifo Juve. Singolare? No, fuori Napoli è normale"TuttoNapoli.net
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport
giovedì 3 novembre 2011, 22:45Le Interviste
di Redazione Tutto Napoli.net
fonte Tuttojuve.com
Napoletano e juventino, per Ciro Immobile, attaccante attualmente in prestito al Pescara dai bianconeri non è una partita come tutte le altre

Napoletano e juventino, per Ciro Immobile, attaccante attualmente in prestito al Pescara dai bianconeri non è una partita come tutte le altre. Il giovane bomber ci racconta le sue sensazioni in vista della partita del San Paolo.

Ciro Immobile, domenica al San Paolo c’è Napoli-Juventus. Che effetto fa questa partita a un napoletano juventino?

“A Napoli è considerata una delle gare più belle da sempre ed è molto sentita. Purtroppo non ho avuto la fortuna di assisterla dal vivo al San Paolo, però ricordo una partita che la Juve vinse grazie a un gol a girare di Del Piero. Ero in un bar assieme ad amici e ricordo gli sfottò. D’altronde a Napoli la rivalità con la Juve si sente e ricordo che sia a scuola o per strada la percepivi”.

Sei di Torre Annunziata e tifi Juve. Singolare, no?

“La fede bianconera è una cosa di famiglia che mi è stata tramandata. Il fatto che non tifi Napoli è molto meno singolare di quanto si creda, perché fuori da Napoli città trovi molti juventini, interisti e milanisti. Quando fui preso dalla Juve, a 16 anni, dal Sorrento, fu davvero la realizzazione di un sogno”.

Che impressioni ti hanno fatto finora Napoli e Juventus?

“Il Napoli è partito forte, è un ottima squadra ma ultimamente ha fatto qualche passo falso e perso qualche punto di troppo. La Juve sta andando forte, ma era una cosa che mi aspettavo. D’altronde avevano bisogno di motivazioni e conoscendo Antonio Conte ero certo che le avrebbe date alla squadra”.

A proposito di Conte, tu che l’hai avuto a Siena, che allenatore ti è sembrato?

“Antonio Conte mi ha insegnato tanto, averlo avuto a Siena è stato importante a livello di esperienza. E poi è una persona che parla molto ai giocatori, anche fuori dal campo. Quando lo scorso gennaio ero in procinto di lasciare la squadra ho parlato con lui e si era detto dispiaciuto della mia partenza. La cosa mi fece molto piacere, perché significava che mi stimava”.

Il tuo compagno di squadra Insigne, napoletano anche lui ma di proprietà del Napoli. Avete scommesso qualcosa per la partita di domenica?

“(ride) Non ancora ma è possibile che lo faremo!”