ESCLUSIVA TUTTONAPOLI.NET - RUUD KROL: "Napoli sempre nel mio cuore. Sarebbe un onore lavorare per la società azzurra. Bruscolotti team manager giusto"
Biondo, alto, bello, fuoriclasse in campo e uomo di tendenza negli anni della dolce vita napoletana post terremoto. Libero della corazzata Ajax e dell'Olanda del calcio totale, Ruud Krol, portò in Italia una ventata di calcio innovativo . Difensore ambidestro, dotato di grande personalità e di senso tattico, capace di impostare il gioco sia col passaggio corto sia con autentiche pennellate di 50 metri. Fu il perno imprescindibile della corazzata orange e si rivelò il leader giusto per una nobile decaduta come il Napoli. Duemila persone andarono ad accoglierlo all'aereoporto di Capodichino, nella stessa giornata il Napoli incassò 300 milioni per abbonamenti. Strabiliò tutti in maglia azzurra e smenti' soprattutto i suoi detrattori che lo consideravano ormai un calciatore finito. Geniale quanto tenace fu l'opera di mediazione che intraprese l'allora dg del Napoli, Antonio Juliano, che con un autentico colpo di mercato prelevò Krol in prestito con diritto di riscatto dai canadesi del Vancouver Whitecaps. Alle pendici del Vesuvio restò per quattro stagioni. 107 presenze in maglia azzurra accompagnate da una sola rete contro il Brescia. Nella stagione 80-81guidò il Napoli ai vertici del campionato, ma nel momento topico della stagione, a quattro gare dal termine a soli due punti dalla capolista Juventus, la Dea bendata voltò le spalle al club azzurro. In un San Paolo stracolmo di gente, 92mila spettatori, svani' il sogno tricolore. Il portiere perugino Malizia con degli autentici miracoli parò l'impossibile, vano fu l'assalto del Napoli per tutti i 90'. I tifosi del Napoli capirono ed esposero uno striscione eloquente in curva poichè quel Napoli costruito con pochi spiccioli, trasmetteva emozioni: "Grazie lo stesso". Lasciò l'Italia e sbarcò in Francia al Cannes dopo un grave infortunio al menisco, preferendo un campionato meno stressante e più consono alle sue condizioni fisiche. Nella bacheca del tulipano azzurro spiccano tantissimi trofei prestigiosi, collezionati in circa 18 anni di carriera: otto scudetti olandesi, due coppe dei Campioni, due supercoppe, una coppa Intercontinentale, due coppe d'Olanda, due volte vicecampione del mondo con la maglia della sua nazionale ai mondiali del 1974 e del 1978 e medaglia di bronzo agli europei del 1980. Terzo nella classifica del pallone d'oro nel 1979. Nel 1982 fu selezionato da Bearzot nella "notte delle stelle", dove scesero in campo i più grandi calciatori del mondo. A distanza di anni l'amore che nutre la città di Napoli non è mai scemato, in città viene ricordato come "Il Divino". Krol..un nome..un numero..una leggenda. Tutto le curiosità del genio di Amsterdam raccolte in esclusiva per voi da TuttoNapoli.net
Attualmente riveste l'incarico di head coach degli Orlando Pirates. Le capita di seguire le vicende sul calcio Napoli?
"Certo. Seguo sempre il Napoli, la vostra città mi è rimasta nel cuore. So del momento delicato che attraversa la squadra azzurra, mi auguro che queste peripezie possano finire molto presto".
Il Napoli è una società giovane, che sta costruendo una fitta rete di contatti e di informatori in tutto il mondo. Se le offrissero un incarico in Olanda o in Africa accetterebbe?
"Assolutamente si. Sarei onorato di un eventuale offerta del club azzurro".
Negli ultimi giorni si è parlato di un probabile rimpasto dell'organigramma societario. Dal pentolone è spuntato anche il nome di Peppe Bruscolotti. Come lo vedrebbe nelle vesti di team manager?
"Questo incarico si addice perfettamente a Peppe. Sarebbe il team manager perfetto perchè conosce benissimo l'ambiente e da ex giocatore saprebbe gestire anche molto bene i rapporti con i calciatori".
I giocatori del Napoli sono accusati di troppa vita by night. Quanto incide sul rendimento di un calciatore vivere fuori dagli schemi?
"Tantissimo. Un'atleta dovrebbe concentrare le sue forze soltanto per il calcio. Uscire con gli amici è lecito, anche uno strappo alla regola ogni tanto può passare ma bisogna sapersi gestire. La vita di Napoli offre troppe distrazioni, a tutto c'è un limite".
Nei periodi di crisi cronica è giusto sottoporre i giocatori a ritiri "punitivi"?
"Breve si. Lungo no, inciderebbe negativamente sul morale dei giocatori".
In ogni epoca storica i tifosi scelgono il proprio giocatore simbolo. Prima il "Divino" Krol, poi il "Pibe de Oro" Diego Armando Maradona ed ora è il giunto il tempo del "Pocho" Lavezzi. Lo ha mai visto giocare dal vivo?
"Purtroppo mai. Ne ho sentito parlare molto bene, sarei curioso di vederlo giocare al San Paolo".
Gli anni passano ma le abitudini non cambìano infatti pare che i calciatori azzurri siano assidui frequentatori del locale notturno "La Mela". Lo ricorda?
"Certo. In passato anche io ci sono stato ma il tutto finiva con l'essere sempre ingigantito dalla stampa. Anche se tornavo a casa all'una riportavano che ero tornato alle 5. La stampa napoletana a volte distorce la verità delle cose".
Nella maggior parte dei casi quando i risultati scarseggiano a pagare per tutti è sempre l'allenatore. Il cambio alla guida crede sia la scelta migliore in questo momento cosi' difficile?
"E' la cosa più facile ma meno efficace. L'allenatore in tutti i casi è l'unico che si assume tutte le colpe. Bisognerebbe ricompattare lo spogliatoio. Soltanto se il feeling tra il tecnico e la squadra si fosse deteriorato bisognerebbe cambiare qualcosa".
In città si vocifera che girasse per Napoli con una Citroen Pallas arancione per farsi riconoscere dalle sue tante fans. Krol principe delle donne?
"Chiedetelo alle donne... Non avevo una citroen ma bensi' una Bmw ed un Auto Bianchi. Quando uscivo dall'Hotel Royal venivo letteralmente assaltato dalle tante ammiratrici".
In occasione del referendum del 1981 sull'aborto a Napoli circolavano manifesti che recitavano: "Tifoso che voti l'aborto, pensaci...e se la madre di Krol avesse abortito?..Li ha mai letti?
"Certo. Uno dei tanti gesti d'affetto e di stima della vostra splendida città".
Dopo 12 anni di calcio totale decise di tentare una nuova avventura. Ci racconta del suo trasferimento al Napoli?
"Dopo aver vinto tutto con l'Ajax sentivo l'esigenza di trovare nuovi stimoli, per questo motivo decisi di accettare l'offerta del Vancouver. Al termine della stagione si profilò l'ipotesi Napoli. Il mediatore dell'affare fu Antonio Juliano. Accettai la nuova destinazione senza esitazioni. Il mio prestito venne pagato 110 milioni. La parentesi non fu provvisoria, restai a Napoli quattro stagioni e se non mi fossi rotto la gamba sarei rimasto a vita".
I suoi ricordi più belli qui in Campania...
"Tanti ricordi belli ed emozionanti. A partire dal mio arrivo, un fiume di gente festante ad aspettarmi all'aereoporto di Capodichino. Brividi. Anche all'esordio in amichevole contro la Pistoiese c'era il tutto esaurito, in molti non aspettavano altro che vedermi giocare. Sul piano sportivo sono stati degli anni molto intensi. Il primo anno a Napoli sfiorammo addirittura lo scudetto, a poche giornate dal termine eravamo a due punti dalla Juventus. Il sogno tricolore s'infranse contro il Perugia quando non riuscimmo a ribaltare il punteggio negativo per un autogol di Ferrario dopo pochi secondi. Il portiere avversario Malizia sfornò prodezze incredibili. L'anno successivo ci mantenemmo su buoni livelli togliendoci tante soddisfazioni contro le grandi, mentre le altre due stagioni per me furono molto travagliate a causa del brutto infortunio al menisco che fini' per pregiudicare il mio rendimento".
Che differenze trovò tra il calcio italiano e quello olandese?
"In Olanda si giocava molto più a calcio, si badava di più alla tattica. In Italia le difese erano molto chiuse, era un campionato fisico. I calciatori stranieri negli anni 80' hanno fatto compiere al vostro campionato un enorme salto di qualità".
Quali erano i segreti dell'Olanda e dell'Ajax del calcio totale?
"Lo spirito di sacrificio di tutti i componenti della squadra. Siamo stati primi ad adottare il pressing e la tattica del fuorigioco".
In molti giudicano quello stile di gioco bello ma perdente. E' d'accordo con questa definizione?
"Perdente? Abbiamo dominato in Europa e nel mondo per un decennio intero. Soltanto gli episodi non ci hanno permesso di salire per ben due volte sul tetto più alto del mondo".
Tra i tanti trofei conquistati in carriera qual'è per lei il più significativo?
"Il primo scudetto con l'Ajax, ero giovanissimo ma anche le vittorie in Coppa Campioni sono per me un ricordo indelebile. Le due finali mondiali sono il mio unico rimpianto".
In occasione della sfida gemellaggio Napoli-Genoa è trapelato un incredibile retroscena storico: Krol sarebbe stato la mente della salvezza rossoblu. Si parla di una commissione da intascare sul trasferimento del suo connazionale al Genoa soltanto in caso di salvezza. E' vero?
"Leggenda metropolitana.."
E' vero che prima di ogni partita mangiava un pollo intero?
"In parte, mangiavo mezzo pollo e pennette all'arrabbiata".
Da un grande numero cinque passiamo ad un altro grande numero cinque della storia del calcio Napoli: Fabio Cannavaro. Come vedrebbe un suo ritorno a Napoli?
"Sarebbe un ottimo acquisto. Potrebbe essere il leader che manca a questa squadra, un giocatore come lui può far sempre la differenza".
Ci consiglia un calciatore sudafricano dal sicuro avvenire?
"Tsholofelo Modise. Il Deco sudafricano. E' un classico trequartista dalle grandi doti tecniche".
Il futuro prossimo di Ruud Krol
"Sono felicissimo di questa esperienza con gli Orlando Pirates, al futurò penserò domani".
Il saluto del "Divino" Ruud krol alla piazza partenopea...
"Un abbraccio fortissimo a tutti i tifosi, porto Napoli sempre nel mio cuore".
La redazione di TuttoNapoli.net ringrazia il prof. Enzo Milano della British Language School di San Giorgio a Cremano per la gentile collaborazione.
British Language School Sas .Via Manzoni Alessandro, 222, San Giorgio A Cremano (NA) tel. 081 2142255
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